📖Introduzione
Al giorno d’oggi, i dati vengono prodotti e collezionati in quasi la totalità dei contesti di interesse per l’uomo: il settore delle comunicazioni, il settore sanitario, il settore bancario e finanziario, il settore della grande distribuzione, del trasporto e della logistica, quello dell’istruzione e della ricerca sono solo alcuni dei più discussi quando si parla di dati.
Con l’avvento dei dispositivi elettronici (in particolar modo computer e smartphone), è diventato possibile raccogliere sempre più dati riguardanti il singolo soggetto, i quali sono diventati una vera e propria fonte di valore volta a facilitare la comprensione delle preferenze e delle abitudini delle persone, per poter poi utilizzare tali informazioni in vario modo: dall’offerta di contenuti e pubblicità, al prevedere comportamenti di consumo, ottimizzando le decisioni aziendali, con particolare riguardo al marketing.
Tuttavia, l’importanza dei dati non si ferma ad un mero aspetto di lucro aziendale. Essi possono raccontare molto di più, soprattutto quando questi dati riguardano la società in generale: è il caso dei dati delle Pubbliche Amministrazioni, che possono fornire informazioni riguardanti la sanità, l’organizzazione dei servizi pubblici ed il loro funzionamento, l’ambiente e la politica. In questo contesto, enti, istituzioni e amministrazioni pubbliche sono stati posti a pressioni sempre più forti per garantire l’accessibilità dei loro dati e per realizzare i principi di trasparenza e accountability: da circa 10 anni, sono obbligati a condividerli e pubblicarli sui propri siti web. Tuttavia, non tutti i dati così pubblicati sono veramente significativi per il cittadino comune, soprattutto se lo stesso non ha le capacità, le conoscenze e le competenze per trarne informazioni rilevanti. Questo problema ha portato alcune persone ad iniziare autonomamente ad occuparsi dell’analisi e della trasformazione di tali dati, per poter offrire un servizio ai cittadini meno pratici: nasce così il Civic Hacking ovvero l'impegno, da parte di soggetti più o meno specializzati nella comprensione di dati, di utilizzare questi ultimi in modo creativo, utile e pratico, animati dalla necessità di rendere più democratica l’informazione e facilitare la partecipazione cittadina alla cosa pubblica.
In questa tesi, si vuole:
Introdurre, discutere e prendere in esame l’attivismo civico così costituito, analizzandone le dinamiche tramite lo studio delle attività svolte da una community italiana, Open Data Sicilia;
Capire chi siano i soggetti coinvolti e che background li caratterizzi.
Infine, si vogliono analizzare le prospettive del Civic Hacking dal punto di vista del capitale sociale, analizzarne le sue potenzialità l'effettiva capacità di creare capitale sociale per l’individuo e per la società in generale.
La ricerca condotta è stata realizzata tramite un questionario, sottoposto a 44 partecipanti, e 10 interviste, oltre che un’attenta analisi digitale volta ad analizzare approfonditamente le dinamiche alla base della community studiata. È stato così possibile definire una realtà italiana in tema di Civic Hacking che si prefigura come una vera e propria best practice: Open Data Sicilia.
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