✨1 – Civic hacking e capitale sociale
1- Il capitale sociale
Le community di Civic Hacking sono frutto della collaborazione ed impegno dei Civic Hackers che hanno come obiettivo quello di rendere la partecipazione alla cosa pubblica più democratica possibile. Come discusso nel Capitolo 1, il loro operato è spesso incentrato a portare valore alle comunità coinvolte dai dati in oggetto, creando conoscenza e renderla più accessibile; in alcuni casi, la conoscenza viene riutilizzata dai Civic Hacker stessi per avviare progetti digitali che possono essere facilmente consultabili dagli interessati tramite Internet, siti web e blog.
Queste community diventano così delle organizzazioni formali il cui operato, assieme alla rete relazionale che si viene a costituire, possono dare origine al fenomeno del capitale sociale: una forma di capitale ben distinta dalle concezioni di capitale più tradizionali (il capitale economico ed il capitale umano), derivante da tutte quelle relazioni sociali coinvolte quando si vuole raggiungere un determinato obiettivo, o meglio “la somma delle risorse reali e potenziali immerse, disponibili e derivate dalla rete di relazioni possedute da un individuo o da un’unità sociale” (Nahapiet e Ghoshal, 1998). In particolar modo Robert Putnam, esponente del filone di ricerca che vede il capitale sociale come caratteristica di un aggregato spaziale e sociale utile a cogliere, nello sviluppo economico e democratico, le motivazioni alla base di disuguaglianze tra vari contesti sociali ed istituzionali, definisce il capitale sociale come il risultato della coesistenza di impegno civico, fiducia e solidarietà sul territorio, tra istituzioni e cittadini (R. Putnam, 1993). Questa definizione di capitale sociale mette in gioco temi importanti per il Civic Hacking, che fa dell’impegno civico il proprio mantra e le cui community sono basate sulla reciproca fiducia e solidarietà tra i membri. Inoltre, i Civic Hacker perseguono come obiettivo ultimo quello del miglioramento del benessere della società, dunque del territorio e dei cittadini, tramite la richiesta di una maggiore trasparenza delle istituzioni realizzabile grazie all’apertura e alla condivisione dei dati pubblici.
Il capitale sociale, a differenza del capitale economico e del capitale umano, è caratterizzato da informalità; esso promuove la cooperazione tra soggetti, coinvolti in reti sociali dalla cui posizione possono trarne vantaggio, grazie alla ricezione di informazioni che possono essere sfruttate per completare i propri obiettivi (F. Fukuyama, 1995).

Il capitale sociale (Figura 7) verte sulle relazioni che gli individui stringono tra loro, definendo sentimenti di reciprocità e fiducia realizzati sulla base di valori e norme e portando alla partecipazione e proattività dell’individuo. Tutto ciò permette la definizione di reti sociali, le quali divengono canali fondamentali per la realizzazione di un continuo flusso informativo - sociologi come Milgram e Granovetter ne hanno studiato le dinamiche a seconda che la relazione sia definita come legame debole o legame forte. È importante puntualizzare che non tutte le relazioni originano capitale sociale: esse possono essere di vario tipo e, nel caso in cui siano caratterizzate da connotazioni negative, esse non si presteranno alla creazione di capitale sociale (A. De Toni, F. Nonino, 2009). Inoltre, quando si parla di legami, è possibile fare distinzione tra legami di natura strumentale, e legami di natura espressiva. I primi implicano aspetti di natura professionale, i secondi aspetti di natura emotiva (A. Porter, 1998).
Tra gli individui coinvolti all’interno delle community possono configurarsi legami di entrambe le categorie, e per questo motivo è necessario specificare che i legami si possono ancora distinguere in legami di natura formale e legami di natura informale, così come si possono fare osservazioni sulla natura materiale e immateriale degli stessi. Inoltre, il capitale sociale è da intendere come fenomeno multidimensionale, ovvero che coinvolge gli individui e le loro relazioni sociali ma anche aspetti territoriali e organizzativi. Alcune community di Civic Hacking italiane hanno una forte appartenenza ed origine territoriale: è il caso, ad esempio, di Spaghetti Open Data per l’intero territorio italiano, ma scendendo più nello specifico, possiamo trovare community come Open Data Sicilia e Open Puglia il cui obiettivo principale è di interagire con i vari soggetti ed attori presenti ed attivi sul territorio locale, rispettivamente quello siciliano e quello pugliese.
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